Smartphone di proprietà? Non prima dei 14 anni!

Smartphone e tablet di proprietà? Non prima dei 14 anni: ce lo dicono Alberto Pellai e Barbara Tamborini nel loro ultimo libro “Vietato ai minori di 14 anni”, che si focalizza sull’importanza di regalare un telefono cellulare ai propri figli solamente in seguito all’esame di terza media. Un’idea che contrasta con quelle che sono ormai certe abitudini consolidate, come far regalare uno smartphone alla Comunione (9-11 anni) o quando si inizia la Prima Media.

Il concetto che spinge molti genitori a dare lo smartphone così presto ai figli è in parte l’idea che sia un modo per tenerli al sicuro ed averli sempre “a portata di comunicazione”. E invece accade tutto il contrario: secondo Pellai  “L’iperconnessione impone una distanza tra genitori e figli prima del tempo, senza che tutte le tappe del processo siano rispettate”. I bambini non sono ancora autonomi, eppure vengono lasciati liberi per il mondo digitale di entrare in contatto con chiunque, con il grave rischio di sviluppare dipendenze, ma anche di essere adescati da malintenzionati con risultati pericolosi e gravissimi.

A volte, quando pensiamo a nostro figlio, al sicuro in camera sua che chatta sullo smartphone, dovremmo provare a immaginare questa scena. Se una sera dovesse bussare alla vostra porta un uomo adulto e con la massima calma dirvi “Vado in camera di Marco a parlare con lui”, come vi comportereste? Lo lascereste entrare? Ebbene, allo stesso modo non potete permettere a chiunque di avere contatti online con i vostri figli che magari hanno 9 o 10 anni.

Ma se il danno è stato già fatto, come si può risolvere? E’ possibile tornare indietro? Ancora una volta ci risponde Pellai: “Il concetto è ‘ti tolgo una cosa, ma per dartene molte altre’. Quali? Progetti educativi avanzati, attività, relazioni in presenza, gruppo dei pari (coetanei) che si incontra dal vivo e non tramite uno schermo. Lo smartphone purtroppo, per sua natura, riduce questa attitudine innata. La speranza poi è che il bambino non sia l’unico in classe a non avere un cellulare, ma che altri genitori aderiscano al progetto”.

Ma perché prendere proprio i 14 anni come età dalla quale poter concedere poi lo smartphone? “I tre anni della scuola media sono caratterizzati da una grande fragilità e vulnerabilità. Si è attratti da ciò che offre una gratificazione immediata. Il cosiddetto cervello cognitivo, in grado di tollerare una frustrazione, si sviluppa dopo, tra i 14 e i 16 anni. Ecco perché è importante allenare i nostri figli nella palestra della vita reale”.

L’ideale sarebbe una bella patente: così a 14 oltre allo scooter, si saprebbe anche come usare lo smartphone.

Resta il fatto che i genitori sono i primi educatori dei figli: a noi l’impegno di proteggerli sempre, online e offline!

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