Da un giorno all’altro il bimbo che pensavamo di conoscere così bene, di cui riuscivamo a gestire alla perfezione pappa, nanna e riposo scompare e al suo posto appare un bambino sempre affamato, che non dorme più e piange in maniera inconsolabile. Cosa è successo a nostro figlio? Molto probabilmente si tratta di uno scatto di crescita.

Scatti di crescita: cosa sono e come si manifestano?

Per scatti di crescita facciamo riferimento a quegli improvvisi salti che un bimbo effettua nei primi anni e che sono dei momenti di veloce sviluppo dal punto di vista emotivo, cognitivo e fisico. Queste fasi di accelerazione della crescita sono molto comuni ed è possibile cogliere dei segni che possono anticipare queste fasi e quindi prepararci ad esse.

Anche l’Unione Europea segnala alcune cose a cui bisogna fare attenzione nei bambini fino a tre anni in relazione alla loro alimentazione e agli scatti di crescita, i cui sintomi sono: aumento del numero delle poppate, maggior richiesta di latte, maggiori episodi di pianto. In genere queste situazioni non durano più di un paio di giorni.

Scatti di crescita nel lattante: non lasciamo sola la mamma!

Quando ad avere uno scatto di crescita è un bambino che viene allattato, “il peso” di questo maggiore impegno ricade sulle spalle della mamma. È a lei che il bimbo chiede più latte e di attaccarsi più spesso. Senza un supporto adeguato diventa difficile far fronte a tutto questo: il rischio è che peggiorino eventuali episodi di baby blues e che l’allattamento al seno venga abbandonato.

Cosa fare per gestire al meglio uno scatto di crescita?

Quando abbiamo capito di trovarci davanti ad uno scatto di crescita, è importante cercare di assecondare il bambino, attaccandolo più al seno e cercando di offrirgli una maggiore quantità di latte. Se il bimbo è allattato con latte artificiale, si può consultare il pediatra e aumentare per qualche giorno la quantità di formula, per poi tornare alla quantità precedente allo scatto di crescita.

Anche li scatti di crescita tendono a destabilizzare i genitori, bisogna mantenere la calma: si tratta di momenti fisiologici, molto importanti per i bambini e che passano velocemente!