L’influenza è una malattia respiratoria comune, causata dai virus influenzali, che colpisce ogni anno milioni di persone, inclusi i bambini. Nella maggior parte dei casi, l’influenza si manifesta con sintomi come febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e affaticamento, che si risolvono spontaneamente in pochi giorni. Tuttavia, in alcune circostanze, l’influenza può rappresentare un rischio serio per la salute dei bambini, richiedendo particolare attenzione da parte dei genitori e del pediatra.
Fattori di rischio: quali bambini sono più vulnerabili?
Alcuni gruppi di bambini hanno un rischio maggiore di sviluppare complicanze gravi a causa dell’influenza:
- Bambini sotto i 5 anni
I più piccoli, soprattutto quelli sotto i 2 anni, hanno un sistema immunitario ancora in via di sviluppo. Questo li rende meno capaci di combattere il virus e più suscettibili a complicanze come polmoniti o infezioni secondarie. - Bambini con malattie croniche
I bambini con condizioni di salute preesistenti, come asma, diabete, cardiopatie congenite, malattie renali o neurologiche, sono più vulnerabili. L’influenza può peggiorare la loro condizione o predisporli a infezioni più gravi. - Bambini immunodepressi
Quelli con un sistema immunitario compromesso, a causa di malattie come l’HIV o trattamenti come la chemioterapia, hanno difficoltà a combattere il virus e possono sviluppare infezioni severe. - Bambini obesi
L’obesità è un fattore di rischio per complicanze respiratorie, poiché può ridurre l’efficienza del sistema respiratorio e rendere più difficile superare l’infezione.
Complicanze pericolose dell’influenza nei bambini
Sebbene la maggior parte dei casi si risolva senza problemi, l’influenza può causare complicanze gravi, come:
- Polmonite: un’infezione dei polmoni che può essere causata direttamente dal virus influenzale o da infezioni batteriche secondarie.
- Otite media: infezione dell’orecchio che può portare dolore intenso e, in rari casi, perdita temporanea dell’udito.
- Miocardite: un’infiammazione del cuore che può insorgere in seguito all’influenza, anche se rara.
- Convulsioni febbrili: nei bambini più piccoli, la febbre alta può provocare convulsioni.
- Sindrome di Reye: un effetto collaterale raro ma grave legato all’uso di aspirina nei bambini con infezione virale.
Segnali di allarme: quando contattare il medico?
È fondamentale monitorare il bambino durante l’influenza. Ecco alcuni sintomi che richiedono l’intervento del pediatra o una visita in pronto soccorso:
- Febbre persistente (oltre 38°C per più di tre giorni).
- Difficoltà respiratorie, respiro rapido o faticoso.
- Letargia o difficoltà a svegliarsi.
- Pelle pallida o bluastra.
- Rifiuto costante di cibo o liquidi.
- Segni di disidratazione (meno pannolini bagnati del solito, bocca asciutta).
Prevenzione: un’arma efficace
La prevenzione è il miglior modo per proteggere i bambini dall’influenza. Ecco alcune strategie:
- Vaccinazione annuale: raccomandata per tutti i bambini sopra i 6 mesi, soprattutto quelli appartenenti a categorie a rischio.
- Igiene delle mani: lavare spesso le mani con acqua e sapone per ridurre la diffusione del virus.
- Evitare il contatto con malati: tenere i bambini lontani da persone influenzate e insegnare loro a tossire o starnutire nel gomito.
L’influenza nei bambini, nella maggior parte dei casi, è una malattia gestibile. Tuttavia, in presenza di fattori di rischio o sintomi preoccupanti, può trasformarsi in una condizione pericolosa. La chiave è la prevenzione, unita a una pronta identificazione dei segnali d’allarme, per intervenire tempestivamente e garantire la sicurezza del bambino.