Onicofagia negli adolescenti: cause e soluzioni

L’onicofagia, comunemente nota come l’abitudine di mangiarsi le unghie, è un comportamento molto diffuso tra gli adolescenti. Spesso considerato un gesto innocuo o un semplice vizio, questo comportamento può nascondere cause più profonde e se trascurato, avere conseguenze fisiche e psicologiche. In questo articolo esploriamo le possibili cause dell’onicofagia negli adolescenti e le strategie per affrontarla in modo efficace.

Le cause dell’onicofagia

L’onicofagia negli adolescenti non è solo una questione di cattiva abitudine, ma può derivare da una combinazione di fattori psicologici, emotivi e sociali.

Stress e ansia. L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, che spesso porta con sé situazioni di stress. La pressione scolastica, i conflitti con i coetanei o le difficoltà familiari possono scatenare l’onicofagia come meccanismo di coping, ovvero un modo per gestire ansia e nervosismo.

Abitudine o Imitazione. Molti adolescenti sviluppano questa abitudine fin dall’infanzia, spesso per imitazione di genitori o amici che si mangiano le unghie. Con il tempo, il comportamento diventa automatico e difficile da interrompere.

Bassa Autostima. Gli adolescenti con bassa autostima o insicurezze possono ricorrere all’onicofagia come un modo per sfogare emozioni negative o per affrontare situazioni in cui si sentono inadeguati.

Disturbi Psicologici. In alcuni casi, l’onicofagia può essere associata a disturbi psicologici più complessi, come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), la depressione o l’ansia generalizzata.

Le Conseguenze dell’onicofagia

Mangiare le unghie può sembrare un comportamento innocuo, ma le sue conseguenze possono essere significative.

  1. Problemi Fisici
    L’onicofagia può causare danni alle unghie, infezioni batteriche o fungine e lesioni cutanee intorno alle dita. In alcuni casi, può influire sulla crescita delle unghie, rendendole deformi o fragili.
  2. Ripercussioni Psicologiche
    Gli adolescenti che si mangiano le unghie possono sentirsi imbarazzati o giudicati, specialmente in ambienti sociali. Questo può alimentare il senso di inadeguatezza e compromettere la loro autostima.

Come affrontare l’onicofagia

Affrontare l’onicofagia negli adolescenti richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga famiglia, scuola e, in alcuni casi, professionisti della salute.

1. Consapevolezza e comunicazione

Il primo passo è aiutare l’adolescente a diventare consapevole del problema. Spesso, chi si mangia le unghie lo fa in modo automatico, senza accorgersene. Parlare apertamente del comportamento, senza giudizio, è essenziale per creare un clima di fiducia.

2. Tecniche di gestione dello stress

Poiché lo stress è una delle principali cause dell’onicofagia, è utile insegnare tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, la meditazione o l’attività fisica. Questi strumenti possono aiutare l’adolescente a gestire l’ansia in modo più sano.

3. Strategie comportamentali

Alcuni strumenti pratici possono aiutare a interrompere l’abitudine:

  • Applicare smalti dal sapore amaro per disincentivare il comportamento.
  • Tenere le mani occupate con oggetti come palline antistress o penne da girare tra le dita.
  • Impostare piccoli obiettivi, premiando i progressi.

4. Supporto psicologico

Se l’onicofagia è associata a problemi emotivi o psicologici profondi, può essere utile consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è dimostrata particolarmente efficace nel modificare abitudini indesiderate.

5. Coinvolgimento della famiglia

I genitori e i familiari possono svolgere un ruolo fondamentale, sostenendo l’adolescente senza criticarlo e promuovendo un ambiente sereno.

L’onicofagia negli adolescenti è un comportamento che non deve essere sottovalutato. Comprendere le cause sottostanti e adottare strategie mirate può aiutare i ragazzi a superare questa abitudine, migliorando il loro benessere fisico ed emotivo. Con il giusto supporto, ogni adolescente può imparare a gestire lo stress e costruire abitudini più sane e positive.

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