L’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale: in Italia, un bambino su quattro è obeso. Disturbi respiratori, ortopedici e psicologici, sono solo alcune delle conseguenze dell’obesità infantile. Vediamo perché è un problema da non sottovalutare.
OBESITÀ INFANTILE: QUALCHE DATO
Il Ministero della Sanità Italiano definisce obeso un bambino il cui peso supera del 20% quello ideale, e in sovrappeso se lo supera del 10-20%. La crescita di un bambino viene calcolata facendo riferimento alle tabelle dei percentili: se la crescita si trova intorno al 50° percentile è nella norma, tra l’85° e 95° percentile il bambino viene definito in sovrappeso, mentre dal 95° in su si parla di obesità.
Il problema dell’obesità infantile è sempre più diffuso: secondo l’ultimo report (OKkio alla Salute) condotto dall’Istituto Superiore di Sanita e dal Ministero della Salute, su un campione di 50mila bambini (fascia 6-9 anni), il 20,4% è in sovrappeso e il 9,4% è obeso. Tra i Paesi europei, inoltre, l’Italia si trova ai primi posti.
OBESITÀ INFANTILE: CAUSE
Il sovrappeso e l’obesità sono il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo, ciò significa che si introducono più calorie di quante se ne consumano e l’eccesso energetico viene accumulato sotto forma di grasso. Queste condizioni, la maggior parte delle volte, sono il risultato di uno stile di vita scorretto: oltre ad un’alimentazione sbilanciata e ipercalorica, non è da sottovalutare la ridotta attività fisica o la sedentarietà.
- Aumento dell’uso di mezzi di trasporto;
- diminuzione dell’attività fisica durante il tempo libero;
- aumento del tempo trascorso davanti la tv;
- tendenza a pranzare e cenare nei fast food;
- aumento del numero dei pasti durante la giornata;
- preferenza di alimenti grassi e zuccherati
Sono alcuni dei fattori che contribuiscono all’aumento dell’obesità infantile.
Non manca poi il ruolo della famiglia: i genitori devono essere primi a seguire una dieta equilibrata e educare i bambini ad un’alimentazione corretta.
OBESITÀ INFANTILE: CONSEGUENZE
L’obesità infantile è un problema da non sottovalutare in quanto numerose sono le conseguenze ad esso associate:
- disturbi polmonari, come affaticabilità del respiro, apnea notturna, asma.
- disturbi ortopedici, ossa e articolazioni sono sotto sforzo dovuto all’eccessivo carico meccanico da sopportare. Piedi piatti, varismo, valgismo, ma anche distorsioni e fratture.
- Disturbi endocrini, come il diabete di tipo 2 (insulino- resistente).
- Disturbi ormonali (menarca anticipato, policistosi ovarica);
- Disturbi di tipo gastroenterico, come la steatosi (accumulo di grasso a livello del fegato).
- Disturbi cardiocircolatori, come l’ipertensione arteriosa e la dislipidemia (aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue).
Da non sottovalutare poi le conseguenze di tipo psicologico. I bambini in sovrappeso o obesi possono sentirsi a disagio, essere vittime di scherzi e bullismo e sviluppare un senso di insicurezza e bassa autostima che possono portarli all’isolamento.
Infine, è importante evidenziare che spesso un bambino obeso resta tale anche da adulto peggiorando così le complicazioni elencate e aggiungendone altre come l’infertilità, l’artrosi, il rischio di cancro all’esofago, al colon, all’utero e alla mammella, e un’aspettativa di vita inferiore rispetto ai soggetti normopeso.