Mezzi di contrasto radiologici e allattamento: cosa sapere

L’uso di mezzi di contrasto radiologici durante l’allattamento è un argomento che spesso genera dubbi tra le mamme e gli operatori sanitari. Questi agenti, utilizzati per migliorare la qualità delle immagini diagnostiche, possono essere somministrati per esami come risonanza magnetica (RM), tomografia computerizzata (TC) o radiografie con contrasto. La preoccupazione principale è il potenziale rischio per il bambino attraverso il passaggio di queste sostanze nel latte materno.

Cosa sono i mezzi di contrasto?

I mezzi di contrasto radiologici sono sostanze utilizzate per migliorare la visibilità di organi, tessuti o vasi sanguigni durante esami di imaging. Si dividono principalmente in:

  1. Mezzi di contrasto iodati: utilizzati per TC e radiografie.
  2. Mezzi di contrasto a base di gadolinio: usati nella risonanza magnetica.

Entrambi i tipi vengono somministrati per via endovenosa e sono successivamente eliminati dal corpo attraverso i reni.

Passaggio nel latte materno

Studi scientifici hanno dimostrato che solo una piccolissima quantità di mezzo di contrasto passa nel latte materno. Inoltre, tra questa minima percentuale, ancora meno viene effettivamente assorbita dal tratto gastrointestinale del lattante.

  • Mezzi di contrasto iodati: meno dello 0,01% della dose somministrata alla madre raggiunge il latte materno, e solo una frazione minima viene assorbita dal bambino.
  • Mezzi di contrasto a base di gadolinio: anche in questo caso, meno dello 0,04% della dose è presente nel latte materno, con un assorbimento intestinale nel lattante trascurabile.

Sicurezza per il lattante

Le principali linee guida, tra cui quelle dell’American College of Radiology (ACR) e dell’European Society of Urogenital Radiology (ESUR), affermano che i mezzi di contrasto sono sicuri durante l’allattamento. Non è necessario interrompere l’allattamento dopo la somministrazione.

Se una madre è comunque preoccupata, può scegliere di:

  • Estrarre e conservare il latte prima dell’esame, da utilizzare nelle ore successive.
  • Aspettare 12-24 ore per allattare, anche se non è strettamente necessario.

Precauzioni e comunicazione con il medico

È fondamentale informare sempre il medico o il radiologo sull’allattamento prima di sottoporsi a un esame con mezzo di contrasto. Questo consente di valutare il tipo di mezzo utilizzato e rassicurare la madre sulla sicurezza del procedimento.

Per le mamme con bambini prematuri o con particolari problemi di salute, il medico potrebbe comunque considerare ulteriori precauzioni.

Benefici vs Rischi

La priorità è sempre garantire una diagnosi accurata per la madre, in modo da trattare eventuali condizioni mediche tempestivamente. I rischi derivanti dal ritardare o evitare un esame sono di gran lunga superiori al minimo rischio associato ai mezzi di contrasto durante l’allattamento.

I mezzi di contrasto radiologici sono generalmente sicuri per le donne che allattano. La quantità di mezzo di contrasto che passa nel latte materno è estremamente bassa e non rappresenta un pericolo per il bambino. Una corretta informazione e comunicazione con il personale medico possono aiutare le mamme a sentirsi più serene nel sottoporsi a questi esami diagnostici senza compromettere l’allattamento.

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