Linfonodi ingrossati nei bambini: quando preoccuparsi e cosa sapere

I linfonodi sono piccole strutture del sistema linfatico che svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dell’organismo. Nei bambini, i linfonodi ingrossati sono un fenomeno piuttosto comune e nella maggior parte dei casi non rappresentano motivo di allarme. Tuttavia, è importante conoscere le possibili cause di questo ingrossamento e sapere quando è il caso di rivolgersi al pediatra.

Cosa sono i linfonodi?

I linfonodi, o ghiandole linfatiche, si trovano in tutto il corpo, in particolare nel collo, sotto le ascelle, nell’inguine e dietro le orecchie. Hanno la funzione di filtrare la linfa, un liquido che trasporta cellule del sistema immunitario, scorie e microrganismi. Quando il corpo combatte un’infezione, i linfonodi si attivano, producendo globuli bianchi e aumentando di volume. Questo è un segnale che il sistema immunitario sta facendo il suo lavoro.

Perché i linfonodi dei bambini si ingrossano?

Nei bambini, il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo, quindi è normale che reagisca in modo più evidente alle infezioni. Le cause più comuni di linfonodi ingrossati (linfoadenopatia) nei bambini includono:

  • Infezioni virali: come raffreddore, influenza, mononucleosi o infezioni da adenovirus. I linfonodi del collo e della zona sottomandibolare possono ingrossarsi per giorni o settimane.
  • Infezioni batteriche: come faringiti da streptococco o infezioni della pelle. In questi casi i linfonodi sono spesso più dolenti e possono diventare arrossati o caldi.
  • Infezioni da graffio di gatto: causata da Bartonella henselae, può provocare l’ingrossamento dei linfonodi vicino al punto del graffio.
  • Otiti, tonsilliti o sinusiti: spesso provocano gonfiore dei linfonodi del collo.
  • Vaccinazioni recenti: alcuni vaccini, come quello contro il morbillo, possono causare un leggero ingrossamento dei linfonodi.

Quando preoccuparsi?

Nella maggior parte dei casi, i linfonodi ingrossati nei bambini non richiedono trattamenti particolari e si risolvono spontaneamente. Tuttavia, è importante consultare il pediatra se:

  • I linfonodi sono molto grandi (oltre 2-3 cm) o aumentano rapidamente di volume.
  • Sono duri, fissi e non mobili alla palpazione.
  • Persistono oltre 3-4 settimane senza ridursi.
  • Sono accompagnati da febbre persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso o affaticamento.
  • Si riscontra arrossamento marcato o fuoriuscita di pus.
  • Sono presenti linfonodi ingrossati in più sedi contemporaneamente (collo, ascelle, inguine).

In rari casi, un ingrossamento linfonodale può essere segnale di patologie più serie, come malattie autoimmuni, linfomi o leucemie. Per questo motivo, una valutazione medica è sempre opportuna in caso di dubbi.

Diagnosi e trattamento

Il pediatra, dopo un’attenta visita, può decidere di eseguire esami del sangue, ecografie o altri accertamenti in base al quadro clinico. Nella maggior parte dei casi, se la causa è infettiva, il trattamento prevede semplici antipiretici o, se necessario, antibiotici. In caso di cause non infettive, verrà avviato un percorso diagnostico più approfondito. L’ingrossamento dei linfonodi nei bambini è spesso una risposta fisiologica a infezioni comuni. Osservare, non allarmarsi e rivolgersi al pediatra in caso di persistenza o sintomi associati è il comportamento più corretto. Un sistema immunitario che si attiva è spesso un segno che sta funzionando bene.

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