Una delle domande che molte mamme si fanno, soprattutto alla prima gravidanza, è se avranno o meno abbastanza latte per soddisfare i bisogni dei loro bimbi. La Lattogenesi, ovvero quel lungo percorso che termina con la produzione di latte maturo, è appunto un percorso: e andiamo a scoprire come si evolve e cosa si può fare per avere più latte.
L’allattamento al seno: le 3 fasi della Lattogenesi
Il latte non arriva improvvisamente nel momento in cui nasce nostro figlio: la sua produzione inizia addirittura 3 mesi prima del parto, quando ci accorgiamo (anche se non sempre viene percepito) che il seno inizia a secernere colostro. Le dimensioni del seno poi cambiano ed aumentano, anche se livelli alti di progesterone nel sangue di fatto bloccano la produzione vera e propria del latte fino a dopo la nascita del bambino.
Dopo questa prima fase, ce n’è una seconda, che inizia al momento della nascita quando viene espulsa la placenta. A quel punto il livello di progesterone crolla, restano alti i livelli di prolattina, che poi è l’ormone più importante per l’allattamento. I seni sono irrorati da tanto sangue e tanto ossigeno e nel giro i qualche giorno arriva il latte. Si passa quindi da colostro a latte maturo e la composizione di questo prezioso nutrimento cambia in base alle esigenze del bambino. Cambia anche il colore, non più il giallo del colostro ma il bianco del latte. All’inizio, visto che come dicevamo sono gli ormoni a guidare la produzione di latte, mentre successivamente tutto si basa sulla richiesta del bambino. Durante questa fase assecondare la richiesta del bambino è basilare, perché allattare frequentemente nel corso della prima settimana dopo il parto aumenta il numero di recettori della pro lattina.
Arriviamo infine al terzo stadio, detto galattopiesi: a questo punto la produzione di latte maturo si è stabilizzata, ma resterà alta se si allatterà ogni volta che il bambino lo richiederà.
Tutte le donne hanno latte?
Come abbiamo visto, la produzione di latte inizia molto prima del parto: è la sua fuoriuscita che invece inizia col parto (o pochissimo prima) per soddisfare il bambino. Ma che succede se il bimbo, soprattutto intorno al terzo, quarto giorno dalla nascita, dorme di più e richiede meno latte? In questo caso è la mamma che deve stimolare il bambino, svegliandolo e invitandolo a prendere qualche goccia di colostro. Anche perché meno il bimbo mangia e più sarà letargico, perché avrà a disposizione meno energie.
Il vero successo dell’allattamento a richiesta arriva anche dal non guardare mai l’orologio: quando il bambino richiede latte, la mamma glielo deve dare, in una organizzazione naturale e perfetta, che li porterà a trovare l’equilibrio migliore per entrambi.