In Italia, soprattutto negli ultimi anni, sono sempre di più le coppie che ricorrono alla fecondazione assistita per “coronare” il sogno di diventare genitori. Approfondiamo le diverse tecniche che favoriscono la fecondazione, quali sono le differenze e come funzionano.
LA FECONDAZIONE ASSISTITA: CHE COS’È E COME AVVIENE
La fecondazione assistita o artificiale è una tecnica medica di PMA che ha l’obiettivo di favorire la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo.
Con PMA (procreazione medicalmente assistita) si fa riferimento a tutte le procedure di tipo medico e di laboratorio (chirurgiche, ormonali, farmacologiche…) che hanno lo scopo di consentire alle coppie con problemi di fertilità di concepire un bambino, tra queste, appunto, la fecondazione assistita.
Esistono diverse tecniche di fecondazione assistita che generalmente sono suddivise, sulla base della loro complessità, in:
- Tecniche di primo livello, come l’inseminazione artificiale
- Tecniche di secondo livello, troviamo tutte le tecniche di fecondazione in vitro in cui lo spermatozoo viene inserito all’interno della cellula uovo (FIVET, ICSI)
- Tecniche di terzo livello, a cui appartengono tutte le procedure che necessitano di anestesia generale con intubazione, come il prelievo dei gameti dal testicolo o degli ovociti per via laparoscopica.
L’INSEMINAZIONE ARTIFICIALE
L’inseminazione artificiale prevede l’introduzione del seme maschile, precedentemente trattato in laboratorio, nella cavità uterina. Prima dell’avvio della procedura è fondamentale aver monitorato il ciclo femminile e la maturazione del follicolo. Se ciò non è possibile o nei casi in cui la donna presentasse problemi di ovulazione, prima di procedere con l’inseminazione, si ricorre alla stimolazione del processo ovulatorio attraverso la somministrazione di farmaci specifici.
L’inseminazione artificiale può essere di due tipi:
- Omologa, quando le cellule appartengono a entrambi gli individui della coppia;
- Eterologa, quando una delle due cellule appartiene ad una terza persona esterna.
FECONDAZIONE IN VITRO
La fecondazione in vitro è una delle tecniche di fecondazione assistita più diffuse in Italia. Questa procedura prevede l’unione dei gameti al di fuori del corpo della donna e successivamente il transfer dell’embrione nell’utero. Tra le tecniche di fecondazione in vitro troviamo la FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo Trasnfer) e la ICSI (Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo).
FECONDAZIONE IN VITRO: LA FIVET
La FIVET è particolarmente consigliata nei seguenti casi:
- Donne che hanno già effettuato diverse inseminazioni senza risultati;
- Malattie dell’apparato riproduttivo femminile (endometriosi severa, malattia delle tube);
- Problemi riguardanti la produzione e il normale funzionamento degli spermatozoi nell’uomo.
Questa tecnica di fecondazione prevede una prima fase di stimolazione ovarica che può durare dai 10 ai 20 giorni.
Nella fase successiva (pick up) vengono prelevati, mediante sedazione, degli ovociti che vengono poi posizionati sulla piastra di coltura e circondati dagli spermatozoi al fine di fecondarli.
Uno tra gli embrioni fecondati verrà poi trasferito nell’utero, mentre gli altri verranno conservati con ghiaccio (crioconservazione).
FECONDAZIONE IN VITRO: LA ICSI
Il termine ICSI sta per “Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi” e come anticipato rientra nelle tecniche della fecondazione in vitro.
Le prime fasi sono le stesse della FIVET, quindi stimolazione ovarica e prelievo degli ovuli, diversa è la modalità d’incontro tra ovocita e spermatozoi. Con la ICSI lo spermatozoo viene infatti iniettato direttamente nell’ovocita attraverso una piccola cannula.
Viene preferita alla FIVET soprattutto nei casi di infertilità maschile o in caso di impiego di ovuli ricondensati.