Febbre nei bambini: quando preoccuparsi?

In questo periodo dell’anno scoprire che il nostro bimbo ha la febbre non è così singolare: eppure è un sintomo che non smette di preoccupare i genitori. Ma che cos’è la febbre? E quando bisogna davvero preoccuparsi?
Febbre: meccanismo di difesa del corpo
La febbre serve al corpo umano, in quanto è un meccanismo di reazione ad alcune minacce: infatti l’aumento della temperatura corporea porta ad accelerare certi processi e ne inibisce altri, come le infezioni. Quindi anche una febbre molto alta, di per sé, non FA MALE al bambino. È tutto il resto che va tenuto sotto controllo.
Il mio bambino ha spesso la febbre: è una cosa di cui preoccuparsi?
Iniziamo dicendo che tra i 2 e i 6/7 anni un bambino SANO potrà ammalarsi e avere più volte la febbre nel corso dell’anno: e possiamo ribadire che non è un pericolo per la salute. In pratica ogni volta che c’è una febbre è segno del fatto che il sistema immunitario ha ingaggiato una battaglia contro un microbo (in genere un virus) che non aveva ancora incontrato e contro cui non possiede ancora gli anticorpi giusti. Molto importanti sono invece i sintomi che si possono associare alla febbre: difficoltà respiratoria, tosse, rinite, vomito o diarrea, pianto inconsolabile o tendenza al sopore. In questi casi la visita pediatrica è d’obbligo.
Febbre nel bambino: che fare?
Non si corre al pronto soccorso solo con la febbre: una volta somministrato l’antipiretico bisogna attendere che faccia effetto. E l’effetto in alcuni casi è semplicemente che impedisca alla febbre di crescere ancora, mantenendola sullo stesso livello. Anche con la febbre alta bisogna mantenere il controllo: sfatiamo innanzitutto il mito che faccia venire la meningite o le convulsioni. La prima ha tra i suoi sintomi la febbre ma ha caratteristiche a sé (come un forte mal di testa o la letargia) e nel secondo caso la febbre alta non ha niente a che vedere con le convulsioni. Se la febbre persiste è comunque il medico che deve decidere se prescrivere un antibiotico: il fai da te è sempre sbagliato! Altra leggenda da sfatare è il fatto che la febbre sia provocata dalla nascita dei denti: si tratta invece solo di una coincidenza temporale.
Febbre nel neonato: come comportarsi?
I neonati hanno ereditato una sorta di immunità appena nati: ci sono gli anticorpi dei grandi a proteggerli e altri passano dal latte di mamma. Proprio per questo motivo se è un neonato ad ammalarsi, la febbre non va assolutamente sottovalutata e va chiamato il medico, perché potrebbe essere in sintomo di un’infezione importante. Non dovete attendere: se la febbre è alta e il bimbo è poco attivo rispetto al solito, potete anche procedere direttamente andando in ospedale. Se la febbre arriva dopo il vaccino e non ci sono altri sintomi, è sufficiente una dose di antifebbrile.
Febbre nel bambino: e se fosse Covid-19

Assieme a tosse e malessere generalizzato, la febbre è uno dei sintomi più comuni della Covid-19. Ricordiamo però che non è il solo ed è possibile cercare di distinguere la febbre da coronavirus da quella da influenza di stagione.
I sintomi comuni ad entrambe le malattie sono disturbi gastrointestinali, mal di testa, congestione nasale, rinorrea, mal di gola.
Nel Covid-19 si riscontrano in maniera molto più evidente febbre alta, affaticamento (dolori muscolari), tosse secca particolarmente aggressiva mentre, invece, i segni più distintivi del coronavirus sono la perdita di olfatto e gusto (l’anosmia e ageusia) e la presenza di sintomatologia respiratoria come il respiro corto.

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