La craniostenosi è una condizione congenita che interessa la crescita del cranio nei neonati. Si verifica quando una o più suture craniche si chiudono prematuramente, impedendo la normale espansione della testa e causando deformità nel cranio. Sebbene possa spaventare i genitori, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato permettono di gestire efficacemente la situazione.
Cos’è la craniostenosi?
Il cranio di un neonato è composto da più ossa separate da linee fibrose chiamate suture craniche. Queste suture rimangono aperte durante la crescita per consentire al cervello di espandersi. Tuttavia, nei bambini affetti da craniostenosi, una o più di queste suture si chiudono troppo presto, determinando una crescita anomala della testa e, in alcuni casi, possibili ripercussioni neurologiche.
Esistono diversi tipi di craniostenosi, classificati in base alla sutura coinvolta:
- Scafocefalia: chiusura prematura della sutura sagittale, causando una testa allungata e stretta.
- Plagiocefalia anteriore: chiusura della sutura coronale da un solo lato, provocando una fronte asimmetrica.
- Brachicefalia: chiusura bilaterale della sutura coronale, che determina un cranio più largo del normale.
- Trigonocefalia: fusione precoce della sutura metopica, che dà alla fronte una forma triangolare.
Cause e diagnosi
Le cause della craniostenosi non sono sempre chiare, ma possono includere fattori genetici ed esposizione a determinate condizioni durante la gravidanza. Alcune sindromi genetiche, come la sindrome di Crouzon o di Apert, sono spesso associate alla craniostenosi.
La diagnosi viene effettuata attraverso un esame clinico e confermata con indagini radiologiche come radiografie o TC cranio, che permettono di valutare la chiusura delle suture e le eventuali anomalie associate.
Come si affronta la craniostenosi?
Il trattamento varia in base alla gravità della condizione e alla sutura coinvolta. In alcuni casi, se la craniostenosi è lieve e non comporta problemi di sviluppo, può essere sufficiente un monitoraggio nel tempo. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si interviene chirurgicamente.
Chirurgia tradizionale
L’intervento chirurgico tradizionale prevede l’apertura delle suture saldate per permettere una crescita normale del cranio. Di solito viene eseguito tra i 6 e i 12 mesi di vita, quando le ossa sono ancora modellabili e il cervello è in fase di rapido sviluppo.
Tecniche mini-invasive
Negli ultimi anni, sono state sviluppate tecniche meno invasive, come la chirurgia endoscopica, che permette di correggere la craniostenosi con incisioni più piccole e tempi di recupero più rapidi. Dopo l’intervento, spesso si utilizza un casco ortopedico per guidare la crescita del cranio nella forma corretta.
Prognosi
Con una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato, la maggior parte dei bambini affetti da craniostenosi cresce senza problemi neurologici o estetici significativi. È fondamentale che i genitori si affidino a specialisti esperti per garantire al neonato le cure migliori e una crescita serena.