L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti: il corpo si trasforma, le relazioni diventano più complesse, le aspettative scolastiche e sociali aumentano. In questo contesto non è raro che i ragazzi sperimentino ansia. Quando però l’ansia diventa intensa, improvvisa e difficile da controllare, può manifestarsi con un vero e proprio attacco d’ansia o di panico. Riconoscerlo e sapere come affrontarlo è fondamentale per proteggere il benessere psicologico dei giovani.
Come si manifesta un attacco d’ansia negli adolescenti?
Gli attacchi d’ansia non sono semplici preoccupazioni. Arrivano in maniera rapida e possono spaventare molto chi li vive. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Fisici: battito cardiaco accelerato, sudorazione, tremori, fiato corto, sensazione di nodo in gola o dolore al petto, nausea, vertigini.
- Emotivi e cognitivi: paura intensa, percezione di perdere il controllo, sensazione di “impazzire” o di essere in pericolo imminente.
- Comportamentali: fuga dalla situazione, difficoltà a rimanere concentrati, bisogno urgente di rassicurazioni.
Un attacco può durare da pochi minuti fino a mezz’ora, ma la sensazione che lascia può spaventare a lungo. Non di rado, dopo il primo episodio, il ragazzo teme che possa ripetersi, sviluppando un’ansia anticipatoria.
Perché accadono?
Le cause sono multifattoriali. In adolescenza l’ansia può essere favorita da:
- Cambiamenti biologici legati allo sviluppo ormonale e cerebrale.
- Pressioni scolastiche o aspettative troppo alte, sia personali sia familiari.
- Relazioni sociali complicate, bullismo o isolamento.
- Eventi stressanti come lutti, separazioni, trasferimenti.
- Predisposizione familiare a disturbi d’ansia.
È importante sottolineare che un attacco d’ansia non è un segno di debolezza, ma una reazione del corpo e della mente a un sovraccarico di stress.
Cosa fare durante un attacco d’ansia?
Se un adolescente vive un attacco d’ansia, chi gli è vicino può aiutarlo con alcuni gesti semplici:
- Rimanere calmi: il ragazzo percepisce lo stato d’animo di chi lo accompagna.
- Aiutarlo a respirare lentamente: inspirare dal naso contando fino a 4, espirare dalla bocca contando fino a 6.
- Ricordargli che non è in pericolo: l’attacco passerà e non mette a rischio la vita.
- Offrire uno spazio sicuro: sedersi, bere un sorso d’acqua, allontanarsi momentaneamente da ambienti troppo affollati.
Questi piccoli accorgimenti possono ridurre l’intensità dell’episodio e favorire un ritorno graduale alla calma.
Come gestire l’ansia nel lungo periodo
Oltre al momento acuto, è fondamentale lavorare sulla prevenzione:
- Dialogo aperto: ascoltare senza giudicare, permettendo all’adolescente di esprimere le proprie paure.
- Abitudini sane: sonno regolare, attività fisica, alimentazione equilibrata.
- Tecniche di rilassamento: mindfulness, meditazione guidata, yoga.
- Gestione dello stress scolastico: organizzazione dello studio e pause rigeneranti.
Quando gli attacchi diventano frequenti o molto intensi, è importante rivolgersi a uno psicologo o a uno psichiatra dell’età evolutiva. Un percorso di terapia cognitivo-comportamentale o, in alcuni casi, un supporto farmacologico possono fare una grande differenza.
Gli attacchi d’ansia in adolescenza sono più comuni di quanto si pensi e spesso restano nascosti dietro silenzi o comportamenti irritabili. Riconoscerli per tempo significa offrire ai ragazzi la possibilità di sentirsi compresi e accompagnati, senza paura né vergogna. Con il giusto sostegno familiare e professionale, è possibile imparare a gestire l’ansia e trasformarla in un’occasione di crescita e consapevolezza.