Quando nasce un bambino, nascono anche una mamma ed un papà. Troppo spesso però ci si interessa solamente a ciò che accade alla donna, lasciando i padri soli ad affrontare i cambiamenti che la nuova situazione comporta.
ANCHE I PAPÀ HANNO BISOGNO DI SOSTEGNO
Nel momento in cui una coppia condivide la gioia di aspettare un bambino, tutte le persone vicine a loro prestano attenzioni solamente alla donna, tralasciando l’uomo. La gravidanza, il puerperio, il post-partum, visite, controlli, allattamento: la madre, il più delle volte, viene aiutata e sostenuta in questo nuovo percorso. Ma cosa passa nella testa del padre?
Anche i papà hanno bisogno di sostegno, anche per loro la vita cambia: fantasie, paure, dubbi, perplessità e senso di inadeguatezza, sono le stesse per una mamma e per un papà. Il padre però, il più delle volte, si trova a vivere tutto ciò da solo. Anche loro invece necessitano, così come le madri, di consigli, rassicurazioni, condivisione e conforto.
BABY BLUES MASCHILE: PAPÀ A RISCHIO DEPRESSIONE
È ormai risaputo che, spesso, le mamme dopo la nascita del figlio possono passare momenti più o meno accentuati di depressione. Viene chiamato baby blues quello stato di malessere fisico-psicologico passeggero che invade la mamma dopo il parto. Fortunatamente è un problema di cui si parla molto, motivo per cui, già prima del parto, in molti si attrezzano per affrontare questa possibile evenienza.
Il baby blues può colpire però anche i papà che, al contrario della donna, si trovano a vivere questi momenti da soli senza contare su aiuti esterni. Il risultato è che, sentendosi emarginati e trascurati, potrebbero seriamente deprimersi.
Un neopapà generalmente affronta la sindrome depressiva in tre modi:
- Rassegnandosi: si chiude in sé stesso, accetta la sua condizione di “emarginato” oppure, al contrario, cerca altri modi per recuperare la sua autostima (lavoro, hobby, una nuova storia di amore…).
- Imitando la mamma: è giusto aiutare la propria partner con il biberon, con il cambio pannolino, con la messa a nanna del bambino. Ma è giusto anche che i ruoli siano ben definiti e separati: un bambino ha bisogno di una figura paterna e di una materna.
- Attivandosi: è un padre che si sottrae alla condizione di emarginato e assume un ruolo attivo, di sostegno sia amorevole che paterno. È il modo più funzionale per costruire una nuova identità di famiglia, di singolo e di coppia.
ANCHE I PAPÀ HANNO BISOGNO DI SOSTEGNO: COME AIUTARLI
La paternità, così come accade per la maternità, va promossa fin dalla gravidanza. Lo sanno le ostetriche che, da tempo, hanno iniziato ad occuparsi anche dei padri. Ma non basta, servono altre figure di sostegno come gli psicologi e i counsellor, che in molte realtà stanno fortunatamente prendendo piede.
Inoltre, altri aiuti concreti per lo sviluppo di una paternità responsabile devono venire dalla legislazione che regola permessi e congedi. Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia è purtroppo ancora poco attrezzata: i permessi retribuiti sono pochi e concentrati nei primi giorni dopo la nascita. Anche i papà hanno bisogno di agevolazioni più a lungo termine e anche durante il periodo della gravidanza, così da poter partecipare più facilmente ai controlli della compagna, agli incontri preparto e diventare fin da subito parte attiva in questa nuova esperienza genitoriale.
Infine, il sorriso della propria partner, una parola di conforto, un ringraziamento, momenti di dialogo e condivisione sono piccoli ma grandi gesti per rassicurare un neo-papà, farlo sentire meno solo, apprezzato e tassello fondamentale della famiglia.