L’alopecia androgenetica è la caduta progressiva dei capelli legata all’eccessiva produzione di ormoni androgeni. Più frequente nei maschi, può manifestarsi durante la pubertà e interessare anche le femmine. Vediamo come riconoscerla.
ALOPECIA ANDROGENETICA: COS’È E QUALI SONO LE CAUSE
L’alopecia androgenetica è una patologia del cuoio capelluto caratterizzata dalla progressiva diminuzione della quantità e dello spessore dei capelli, che può manifestarsi anche in età pediatrica e nel corso della pubertà. L’alopecia androgenetica deve il suo nome alle sue principali cause: gli ormoni androgeni e la familiarità genetica. È infatti l’eccessiva produzione di questi ormoni maschili (androgeni) o una maggior sensibilità del cuoio capelluto a tali ormoni che causa l’alopecia androgenetica. Possono soffrirne sia i maschi che le femmine, in quanto gli androgeni sono presenti, seppur in proporzione diversa, in entrambi.
Oltre a squilibri ormonali, possono influire anche problemi alimentari (diete dimagranti fai da te, anemie), cause psicologiche (stress, insonnia), o l’uso di alcuni farmaci.
ALOPECIA ANDROGENETICA: COME RICONOSCERLA
Il primo sintomo, e anche quello più evidente, dell’alopecia androgenetica consiste nel progressivo assottigliamento (miniaturizzazione) del cuoio capelluto, che interessa zone differenti a seconda del sesso. Nei ragazzi inizialmente si concentra nella zona frontale, per poi procedere sempre di più verso le tempie fino a colpire la sommità del capo. Nelle ragazze, invece, il diradamento dei capelli non si presenta in maniera così ben definita, la caduta è più diffusa e interessa quasi l’intero cuoio capelluto, con una predilezione per la parte centrale.
Spesso, inoltre, l’alopecia androgenetica si associa a dermatite seborroica, ipertricosi (esagerato sviluppo dei peli), e/o acne.
ALOPECIA ANDROGENETICA: DIAGNOSI E TRATTAMENTO
La diagnosi di alopecia androgenetica avviene inizialmente per esclusione, ovvero nel corso della visita verranno escluse altre forme di perdita di capelli. Inoltre, essendo una patologia generalmente legata all’apparato endocrino, verrà prescritta una visita endocrinologica. Nel caso di diagnosi dubbia, lo specialista procederà con indagini più mirate, come l’emocromo, la sideremia, il disaggio degli ormoni tiroidei, il pull test e infine il tricogramma.
Il pull test consiste nello strappare un ciuffo di capelli al fine di valutare se la caduta è ancora attiva o meno. Il tricogramma permette invece di analizzare la struttura del capello al microscopio.
Per quanto riguarda il trattamento, purtroppo non ne esiste né uno risolutivo né uno che consenta la ricrescita dei capelli, ma soltanto delle terapie che aiutano a rallentarne la caduta.
La terapia è prevalentemente farmacologica e prevede tempi lunghi e indeterminati. Inoltre, in caso di disfunzione ormonale certificata, l’endocrinologo potrà prescrivere una terapia ormonale specifica.
