Il mal di testa nei bambini è un disturbo più frequente di quanto si pensi. Secondo le stime, fino a un bambino su dieci in età scolare può soffrire di episodi di cefalea ricorrenti. Nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi benigni e passeggeri, ma in alcune situazioni la cefalea può essere il segnale di qualcosa di più serio e merita quindi un approfondimento medico. Capire quando preoccuparsi e come intervenire è fondamentale per garantire il benessere dei più piccoli.
Cefalea o mal di testa: le cause più comuni
La cefalea è un dolore localizzato alla testa o al volto, che nei bambini può avere diverse origini. Le forme più frequenti sono:
- Cefalea tensiva, spesso legata a stress, stanchezza, ansia scolastica o posture scorrette. Si manifesta con un dolore costrittivo, come una fascia che stringe la testa.
 - Emicrania, caratterizzata da dolore pulsante, generalmente su un solo lato, talvolta accompagnato da nausea, vomito, sensibilità a luce e rumori. Anche i bambini possono soffrirne, e spesso esiste una predisposizione familiare.
 - Cefalea da abuso o sospensione di farmaci, quando l’uso frequente di analgesici o caffeina diventa esso stesso causa del dolore.
 
A queste si aggiungono cause occasionali, come febbre, sinusite, disturbi della vista, disidratazione o digiuno prolungato.
Quando il mal di testa è “normale”
Un episodio sporadico di cefalea, magari legato a una giornata particolarmente stressante o a una notte di sonno agitato, è di solito innocuo. In questi casi, il dolore tende a scomparire con il riposo, una buona idratazione o un semplice analgesico (sempre somministrato sotto consiglio del pediatra).
È importante anche osservare le abitudini quotidiane del bambino:
- dorme a sufficienza?
 - beve abbastanza acqua durante il giorno?
 - trascorre troppo tempo davanti a schermi o dispositivi elettronici?
 - è esposto a situazioni di ansia o conflitto scolastico?
 
Spesso la cefalea è il modo in cui il corpo segnala un eccesso di stress o una cattiva gestione dei ritmi quotidiani.
Quando preoccuparsi e consultare il medico
Ci sono però alcune situazioni in cui il mal di testa nei bambini non va trascurato. È consigliabile rivolgersi al pediatra o a un centro specializzato se:
- il dolore è molto intenso o improvviso, tale da svegliare il bambino di notte;
 - si verifica con frequenza crescente o in modo quotidiano;
 - è accompagnato da vomito a getto, febbre alta, rigidità del collo, disturbi della vista o della parola;
 - compare dopo un trauma cranico;
 - si associa a cambiamenti nel comportamento, difficoltà scolastiche o stanchezza anomala.
 
Questi sintomi possono indicare la presenza di infezioni, disturbi neurologici o problemi intracranici che richiedono valutazione urgente.
Come gestire e prevenire la cefalea nei bambini
Una volta escluse cause patologiche, l’obiettivo è ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi. Alcuni accorgimenti utili includono:
- mantenere un ritmo sonno-veglia regolare;
 - incoraggiare il bambino a bere spesso e a seguire una dieta equilibrata;
 - limitare il tempo trascorso davanti a TV, tablet e smartphone;
 - favorire l’attività fisica e il gioco all’aperto;
 - insegnare tecniche di rilassamento o respirazione, soprattutto nei bambini più ansiosi.
 
In caso di cefalee ricorrenti, può essere utile tenere un diario del mal di testa, annotando quando si manifesta, quanto dura e cosa lo precede: un prezioso strumento per il pediatra nel valutare eventuali pattern e fattori scatenanti.
La cefalea nei bambini, nella maggior parte dei casi, non è motivo di allarme, ma merita sempre attenzione e osservazione. Ascoltare il bambino, monitorare la frequenza degli episodi e intervenire precocemente con stili di vita sani sono le chiavi per prevenire e gestire il problema. Quando il dolore si fa insistente o presenta segnali di allarme, il parere del medico resta imprescindibile: perché dietro un semplice mal di testa, a volte, può nascondersi molto di più.
					








