La vitiligine è una malattia autoimmune della pelle, che si manifesta con la comparsa di alcune macchie più chiare rispetto al colore della pelle che compaiono prima dei vent’anni, soprattutto se c’è familiarità, in circa il 2% della popolazione. I fattori scatenanti sono ancora sconosciuti: non sappiamo perché se prima non c’erano, poi improvvisamente si attivano. Quello che sappiamo però è che tuttavia che alla base della malattia c’è una reazione immunitaria diretta contro i melanociti, le cellule della pelle che producono il pigmento chiamato melanina e che dà alla pelle il suo colore. Ci sono alcune malattie con cui può essere collegata: la tiroidite di Hashimoto, la celiachia e il diabete, per citarne alcune.
La vitiligine non ha un’unica forma ma ne ha diverse: parliamo ad esempio di vitiligine focale, quando coinvolge una zona localizzata, di vitiligine segmentale, quando si estende su un segmento del corpo, ad esempio un intero arto (un braccio o una gamba) oppure metà dorso e infine di vitiligine generalizzata quando è piuttosto diffusa sul viso e sul corpo. È possibile inoltre che nella vitiligine si manifestino anche uno schiarimento dei peli, dei capelli e delle ciglia. Le zone più colpite sono le mani, il viso in particolare palpebre e zona periorale, i genitali e le zone sottoposte a microtraumatismi come gomiti, ginocchia e caviglie (prominenze ossee).
Nei casi dubbi, per capire se si tratti o meno di vitiligine, si può ricorrere all’uso di uno strumento, di cui è dotato il dermatologo, chiamato luce di Wood. È infatti importante distinguere le macchie della vitiligine dagli esiti cicatriziali post-infiammatori (punture di insetto, impetigine o altro) e con il nevo acromico (macchia bianca non evolutiva).
Come si cura la vitiligine? Dobbiamo dire che ad oggi non esiste una terapia specifica e radicale. Tuttavia, le possibilità terapeutiche sono numerose e la scelta dipende dall’estensione della malattia, dall’età del bambino e dalle eventuali malattie associate. Non bisogna poi dimenticare che un aspetto importante è l’impatto psicologico sul paziente che spesso si ripercuote sul nucleo familiare. È quindi utile proporre il camouflage ai pazienti che lo desiderano, senza farli sentire in colpa, in associazione alle terapie mediche.
Inoltre, è sempre indicato un supporto psicologico per ridurre il rischio d’ansia e depressione frequente nei pazienti con vitiligine, specialmente quando parliamo di adolescenti.