Ustioni o scottature: come intervenire?

Sono tanti gli strumenti che utilizziamo in casa che potrebbero portare ad un’ustione oppure una scottatura: basta una tazza di tè, un attimo di distrazione e possiamo farci davvero male, come lo stesso può accadere ai nostri bambini. Le ustioni sono di gradi differenti e sono classificate in base alla gravità: si parla di 1° grado quando la pelle si presenta semplicemente arrossata, mentre nelle ustioni di 2° grado oltre all’arrossamento compare la vescica (la bolla con del liquido trasparente dentro). Il 3° grado è quello più grave e c’è anche una distruzione più o meno profonda della pelle.

Come intervenire in caso di ustione

Se noi oppure i bambini dovessimo rimanere vittime di un’ustione, dobbiamo per prima cosa mettere la parte ustionata sotto l’acqua corrente, oppure appoggiare una pezza imbevuta di acqua fredda sulla pelle. Se la parte ustionata è anche coperta dai vestiti, bagnate anch’essi con acqua fredda, poi rimuoveteli delicatamente, tutti tranne quelli eventualmente attaccati alla pelle. Se è necessario usate anche le forbici. Se vedete del liquido trasudare dall’ustione, copritela con garze sterili e consultate subito il medico. Se vedete comparire una vescica non rompetela e se si rompe da sola lavate anch’essa sotto l’acqua fresca, poi rimuovete i tessuti superficiali delicatamente (usate forbici disinfettate), detergetela con un antisettico incolore, copritela con una garza grassa sulla quale applicherete una pomata antisettica e una garza sterile. La medicazione va ripetuta ogni due o tre giorni. Ricordate comunque che qualsiasi ustione che coinvolga volto, bocca, mani, piedi o genitali, oppure causata dall’elettricità, deve essere visitata da un medico.

Cosa non fare

A differenza di quello che si può pensare, non va usato il ghiaccio perché può ritardare la guarigione: inoltre non va mai sfregata la zona ustionata e non vanno applicati rimedi casalinghi come burro o olio perché la lesione peggiorerà. Un’ustione di 2° grado guarisce in un tempo variabile tra 7 e 10 giorni e non lascia di solito cicatrici. La pelle danneggiata va protetta dal sole e se si tratta di un tratto di epidermide molto esteso è il caso di non esporla al sole anche per uno-due d’anni, finchè non avrà ripreso il colore naturale.

Prevenire è sempre la prima regola fondamentale

Soprattutto in casa, in cucina, vicino ai fornelli deve esserci massima la vostra massima attenzione. Un esempio: non lasciare mai il manico  di un tegamino o di una padella  sporgere dal piano cottura. Se il bambino lo urta il contenuto bollente (acqua, brodo olio) lo investirà. E’ così che sono avvenute le più frequenti ustioni,  a volte molto gravi. Tenete inoltre lontano da voi il bambino quando manipolate pentole e tegami con liquidi bollenti.

Vuoi approfondire questa tematica? Chiedi informazioni al Pediatra, dott. Paolo Perri

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