Rooming In: cos’è e quali benefici porta

Il rooming-in è la possibilità di tenere vicino il proprio neonato fin dai primi istanti di vita. Scopriamo insieme tutti i benefici.

ROOMING IN: CHE COS’È E QUANDO NASCE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF hanno definito il rooming-in come “la permanenza del neonato e della madre nella stessa stanza in un tempo più lungo possibile durante le 24 ore, salvo quello dedicato alle cure assistenziali”. Questo metodo non è qualcosa di totalmente rivoluzionario. Si tratta di una pratica naturale ed antica che con il passare del tempo è andata perdendosi. Quando si partoriva in casa, infatti, era consuetudine che mamma e neonato restassero da subito insieme. Con i primi parti in ospedale però le cose cambiarono: inizialmente si credeva, infatti, che fosse più utile separare, appena dopo la nascita, la mamma e il neonato che veniva accudito al nido e portato alla mamma solamente per l’allattamento.

Negli anni Settanta, dopo che numerosi studi dimostrarono i vantaggi del rooming-in, i reparti di maternità furono riorganizzati, prima rendendo accessibili i nidi senza limiti di orari e poi offrendo la possibilità di tenere il neonato nella propria stanza. Oggi, questo modello viene praticato in molti ospedali in quanto apporta alle mamme e ai neonati numerosi importanti benefici.

ROOMING IN: BENEFICI PER MAMME E NEONATI

Diversi studi hanno dimostrato come il rooming-in offra alle mamme e ai neonati diversi benefici, in quanto:

  • Aiuta ad istaurare un legame profondo mamma-figlio;
  • Rafforza le abilità della mamma nel prestare le prime cure al piccolo: grazie al rooming-in, infatti, la mamma riesce ad acquisire maggior consapevolezza e autonomia nella gestione dei bisogni del neonato. Ciò favorisce un rientro a casa più sereno e migliora l’umore della donna aiutando anche a prevenire la depressione post-partum.
  • Permette di avere un miglior avviamento all’allattamento: il neonato, infatti, potrà attaccarsi al seno qualora ne sentisse il bisogno. Un attaccamento frequente e a richiesta favorisce la produzione del latte aiutando la montata lattea.
  • Tranquillizza il neonato aiutandolo nell’adattamento alla vita extra-uterina: dopo il parto, il neonato passa dall’ambiente dell’utero, silenzioso, caldo, delimitato e tranquillizzante ad uno completamente nuovo, freddo, rumoroso, luminoso. Le braccia della mamma, la voce, il suo battito e il suo odore sono per lui fonte di rassicurazione.

IL ROOMING-IN È OBBLIGATORIO?

Il roaming-in, in Italia, non è obbligatorio. Tuttavia, sono sempre di più le strutture sanitarie che impiegano questa pratica. È importante però sottolineare che il rooming-in deve essere vissuto dalla donna come un’opportunità e non un’imposizione: sarà quindi la mamma a decidere se e per quanto tempo effettuarlo.  Fondamentale resta quindi il ruolo del personale sanitario che incoraggerà e supporterà la mamma nella cura del bebè.

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