Spesso l’adolescenza è caratterizzata da manifestazioni di rabbia e aggressività. Quali sono le cause? E come è possibile intervenire?
LE DUE FACCE DELL’AGGRESSIVITÀ
Il termine aggressività deriva dal latino “adgredior” che letteralmente significa “avvicinarsi” ma può essere anche inteso come “assalire”, “accusare”, “intraprendere”.
Pertanto, quando si parla di aggressività si fa riferimento ad un termine che riveste una pluralità di significati e include fenomeni e sfaccettature molto diversi tra loro. Da un lato abbiamo una connotazione positiva del termine: l’aggressività come motore verso il raggiungimento di un obiettivo e il superamento di uno ostacolo; dall’altro, l’aggressività come comportamento negativo che si manifesta con azioni e reazioni violente verso qualcosa o qualcuno.
L’AGGRESSIVITÀ IN ADOLESCENZA
L’adolescenza è un periodo difficile in quanto la nascita di nuovi bisogni fisiologici e psicologici altera gli equilibri personali del ragazzo e quelli familiari.
In questa fase, l’aggressività, con accezione positiva, riveste un ruolo fondamentale nella definizione della propria capacità di autodeterminazione, permette ad esempio al ragazzo di manifestare la sua personalità, sviluppare intraprendenza e ottenere le sue soddisfazioni. Tuttavia, l’aggressività, se negativa, può sfociare in casi di pericolosità sociale, come ad esempio il bullismo, la violenza e altri comportamenti devianti.
L’AGGRESSIVITÀ IN ADOLESCENZA: QUALI SONO LE CAUSE
L’adolescenza è un periodo di forti cambiamenti, sia fisici che psicologici, che un ragazzo si trova a dover affrontare. Non sempre però tali trasformazioni vengono gestite al meglio e il comportamento del ragazzo può sfociare in rabbia e aggressività, rivolte principalmente verso il genitore, che rappresenta l’autorità, e verso i coetanei. Mettere in atto comportamenti come il bullismo, i maltrattamenti, la trasgressione alle norme, la violenza fisica e sessuale è un modo per richiamare il bisogno di essere ascoltati e rieducati.
L’AGGRESSIVITÀ IN FAMIGLIA
Lo sviluppo dell’aggressività, in molti casi, affonda le sue radici in dinamiche familiari disfunzionali. La violenza subita o assistita, un’educazione basata sulla denigrazione, derisione e sensi di colpa, una frequente esposizione a liti familiari, una comunicazione familiare disfunzionale dove non sono presenti l’ascolto reciproco e il confronto costruttivo, sono solo alcuni fattori di rischio che possono condizionare fortemente la crescita di un ragazzo e la sua capacità di gestire le emozioni. Tuttavia, sono presenti anche dei casi in cui, nonostante l’ambiente familiare favorevole, l’adolescente cresce adottando comportamenti aggressivi e devianti.
L’AGGRESSIVITÀ IN ADOLESCENZA: COSA FARE?
Essere genitore e crescere un figlio adolescente è un compito piuttosto difficile: non si comprende il significato delle loro azioni, si fatica ad entrare nel loro mondo, ad ascoltarli, a dialogare con loro. Per questo motivo può essere necessario un aiuto esterno.
È importante affidarsi a psicologici, psicoterapeuti, figure esterne che valuteranno le dinamiche familiari e il comportamento del ragazzo in maniera obiettiva e sapranno dare consigli e direttive per mettere in atto azioni preventive e contenitive.
In famiglia, in generale, è importante l’ascolto, il confronto, il dialogo costruttivo, fissare poche regole, ma chiare, ed essere decisi nel farle rispettare. Un ragazzo che cresce senza limiti inevitabilmente deciderà in maniera impulsiva e sbagliata, così come un ragazzo che cresce senza essere considerato o ascoltato manifesterà la necessità di attirare l’attenzione con comportamenti trasgressivi.